Tadini su Valerio Adami: un testo dall’archivio curato da Francesco Tadini, del 1959

Tadini Francesco cura l'archivio Emilio Tadini, opere di valerio adami, 1974
valerio adami, 1974

Emilio Tadini, Valerio Adami – a cura di Francesco Tadini dall’archivio  – cat. mostra (Il Naviglio, Milano, 17 – 26 ottobre 1959), Ed. Galleria del Naviglio, Milano, 1959 – molti pittori italiani della generazione che ha lavorato prima della guerra e subito dopo, avevano tra l’altro utilizzato lo choc espressionistico per lesionare l’immagini cara al novecento – dove le sole deformazioni concesse erano in fondo quelle che sembrava derivassero da una lunga inerzia archeologica. Ma bisogona aggiungere che in pittori come Morlotti e Guttuso, subito dopo la guerra, un certo fondo di espressionismo doveva essere fatto risalire soprattutto a “Guernica”: origine che portava con sé una ben più ampia disponibilità (e aggressività) nei confronti del reale di quella concessa dall’espressionismo puro. Poi il nuovo “realismo” fu la soluzione imposta artificiosamente e accettata per pigrizia che portò a molti pittori una fittizia tranquillità. Molti giovani dell’ultima generazione, non a caso, intravidero la prima possibilità di riprendersi in una ulteriore accentuazione dell’elemento espressionistico. Quei giovani pittori si trovavano di fronte a un problema di fondo. Nell’espressionismo è sostanzialmente un accanimento emotivo su una forma figurale accettata di peso da una tradizionale convenzione visiva. Il personaggio è fisiologicamente e intimamente un personaggio “dato”, che viene deformato dall’esterno. La sua sostanza rimane intatta: se ne altera soltanto la periferia. L’immagine è investita dall’emozione, non ne è costituita. Questo ostinato lavoro di eccitazione superficiale è proprio la ragione prima che ha paradossalmente portato un vasto settore della pittura contemporanea a distruggere progressivamente ogni centro dell’immagine e ad accumulare una serie di interventi esteriori fino all’artificio. Questo è il terreno sul quale è risorta pesantemente vittoriosa la materia astratta, oggetto e soggetto unico di un misticismo sensuale e oratorio. Agli inizi de suo lavoro Adami è partito da quell’espressionismo di cui parlavo ma nello sviluppo della sua pittura non è caduto nella soluzione tachiste, nell’espressionismo astratto. Adami si è reso conto che è necessario disintegrare dall’interno la sostanza della vecchia convinzione visiva: e ricostruire una nuova possibilità figurale. Egli si è reso conto che è necessario realizzare una specie di fenomenicità dell’immagine: una sua vitalità più effettiva, concreta in quanto dinamica. Dire che questo è del resto l’atteggiamento più realmente rivoluzionario su cui si fonda la più vera arte contemporanea: dal nuovo senso di presenza totale dell’oggetto nel cubismo (ben oltre ogni apparenza di proiezione geometrica) a quella vertiginosa molteplicità di significati che costituì nei casi più autentici la “magia” surrealistica – per accennare soltanto alla pittura. Questa complessità intellettuale è la conquista più importante dell’arte contemporanea, occorre ripeterlo. E questo conta. Non la mistica virulenza degli istinti, ora dilagante sotto le insegne di una vitalità che è solo esagitazione formale. Non questo ottuso revival, camuffato in mille aspetti, del più greve pittoricismo ottocentesco. Adami lavora in quel filone della ricerca attuale che è più direttamente inserito in una vera tradizione moderna. Nei suoi quadri l’immagine non è più sottoposta ad un gioco di causa ed effetto inteso in un modo superficialmente meccanico. Obbedisce piuttosto ad una più folta logica di relazioni. Per una pittura come questa un oggetto figurale, un personaggio, non è, non si adegua ad un suo simbolo riassuntivo sommario e rigido, ad una sostanzialità astrattamente fuori del tempo: esiste piuttosto, nel continuum delle sue concrezioni dentro il tempo (dentro allo spazio) della sua storia. Queste che si dislocano sulle tele di Adami non sono tanto le tracce inerti di un gesto raccontato: vogliono piuttosto essere le rappresentazioni della complessità reale di un fatto, di un personaggio, che esiste sono nella serie dei suoi gesti, nel suo fare e farsi. Adami si sforza in sostanza di integrare una immagine direttamente al residuo oggettivo del suo accadere. Per questo egli cerca di rappresentare il muoversi di un personaggio in un azione – in un atto – esprimendo visibilmente l’accumulazione degli ininterrotti incontri tra quel movimento oggettivo e lo spazio; che è per la pittura quello che il tempo è per la letteratura. E questo forse può servire ad accennare un spiegazione di quel nucleo elementare che ritorna nelle immagini di Adami: una specie di fascio organico preposto al movimento esistenziale dei suoi personaggi. Il limite che alla distanza può porsi a bloccare un operazione di questo tipo è evidente. Si può rischiare di cadere in una registrazione analitica dei fatti atomici che “compongono” un personaggio o i suoi gesti. Una rappresentazione, allora, che rischierebbe di escludere la possibilità di un aggregato significativo. La soluzione mi sembra possa essere nell’enucleare e nell’esprimere una direzione, una finalità, organica: che dia a quel fluire un suo senso direttamente connaturato. Credo che questo sia il problema che Adami sta affrontando nei suoi quadri più recenti. E. Tadini

– Per qualunque informazione sui testi e sulle opere di Emilio Tadini: Archivio Eredi Tadini (dove troverete anche i contatti per quotazioni delle opere e autentiche), curato da Spazio Tadini e Francesco Tadini a questo LINK

Francesco Tadini è lieto di annunciare l’inaugurazione della mostra di Emilio Tadini – Fondazione Marconi di Milano martedì 18 settembre 2012.

Francesco Tadini
Francesco Tadini

FRANCESCO TADINI legge un testo di Parmiggiani per una mostra di Emilio Tadini – video Spazio Tadini

Francesco Tadini, catalogo opere di EmilioTadiniFRANCESCO TADINI novità video – legge Francesco Tadini, testo Parmiggiani, video Spazio Tadini di Milano: Sandro Parmiggiani  su Emilio Tadini “…Sono ormai più «li dieci anni che frequento Tadini  e, anche dopo tanto tempo, non mi sono abituato, continua a colpirmi – in u n tempo di conformismo dilagante, di complici silenziosi e rassegnati – questa sua straordinaria , generosa curiosità intellettuale, questo suo essere, con lucida passione, testimone del suo tempo, questo suo sentire, come artista e come uomo, che gli compete una speciale responsabilità civile….  c i avvertiva Nietzsche: “Il deserto cresce: disgrazia a colui che porta il deserto in sé stesso”. I dipinti di Emilio Tadini – come i suoi romanzi i suoi testi di critica d’arte e di costume – ci parlano del suo bisogno di vedere dietro la corteccia delle cose, di scrutare oltre l’opinione comune, di non fuggire di fronte alla drammaticità della storia e dei vivere… ” Sandro Parmiggiani per una mostra di Tadini alla Galleria Saletta Galaverni di Reggio Emilia. Spazio Tadini – e in particolare Melina Scalise, suo attuale presidente  e organizzatore – pubblica questi video. Buon ascolto / visione da Francesco Tadini

FRANCESCO TADINI: Fondazione Marconi – Giorgio Marconi su Emilio Tadini, legge Francesco Tadini

Fondazione Marconi, Francesco TadiniFondazione Marconi – Giorgio Marconi su Emilio Tadini, Francesco Tadini legge per Archivio audiolibri Spazio Tadini, Milano arte. 11 novembre 1965, Milano, apertura dello Studio Marconi – ora Fondazione Marconi – di Giorgio Marconi con una mostra dedicata a Oro e argento di Lucio Del Pezzo, I miraggi di Valerio Adami, Le vacanze inquiete di Emilio Tadini, Vero amore di Mario Schifano. L’invito all’inaugurazione consisteva in una scatola contenente quattro puzzles riproducenti ciascuno un’opera degli artisti partecipanti… Queste registrazioni integrano un archivio – di testi e immagini – che Spazio Tadini (attualmente diretto da Melina Scalise, che cura e pubblica anche questi video) dedica a Emilio Tadini. Date un’occhiata anche a http://francescotadini.blogspot.it/ – Ringraziamenti da Francesco Tadini

Emilio Tadini – Francesco Tadini legge Arbasino da Torno subito per Spazio Tadini news

Francesco Tadini, Milano gallerie d'arteFrancesco Tadini legge Alberto Arbasino dedicato a Emilio Tadini dal libro Torno subito (2002)  per Spazio Tadini news.  Questi video fanno parte di un archivio che Melina Scalise – presidente di Spazio Tadini – contribuisce in maniera sostanziale a realizzare e a mettere on line. L’archivio è dedicato alla figura di Tadini pittore e scrittore. Buon ascolto!

Gianfranco Pardi: un testo dedicato a Emilio Tadini, lettura di Francesco Tadini, dall’archivio Spazio Tadini di Milano

Francesco Tadini legge versi di Gianfranco Pardi, pubblicati nel volume Torno Subito, dedicati a Emilio Tadini. Francesco Tadini ha una grande tristezza per la scomparsa recente di Gianfranco Pardi e ricorda con enorme emozione l’amicizia intensa e durata una vita che legava suo padre, Emilio Tadini, al grandissimo artista Franco Pardi!

Gianfranco Pardi: un testo dedicato a Emilio Tadini, lettura di Francesco Tadini – Questi audio sono registrati per l’archivio dell’associazione culturale  Spazio Tadini (oggi diretto da Melina Scalise che cura, organizza e pubblica on line anche questi video). Spazio Tadini dedica – con immagini dei dipinti, nonché pagine dai romanzi, poesie e saggi –  al pittore e scrittore Emilio Tadini (papà di Francesco Tadini). Per quanto riguarda quotazioni di acrilici e disegni di Emilio Tadini, un punto di riferimento importante è la galleria d’arte moderna e contemporanea Fondazione Marconi di Milano, fondata da Giorgio Marconi e – per documenti e cataloghi (non solo attinenti a Tadini, ma a una lista di artisti di livello assoluto, tra i più quotati artisti contemporanei italiani e non) – Studio Marconi 65′ aperto (o riaperto) recentemente dallo stesso gallerista Giorgio Marconi.  Vi consigliamo anche uno sguardo a http://francescotadini.net/ e a http://friplot.wordpress.com/ ,  a http://francescotadini.blogspot.it/ e, ovviamente a FB di Tadini : http://it-it.facebook.com/people/Francesco-Tadini/586254860 – Grazie ancora da Francesco Tadini

Fondazione Marconi, Giorgio Marconi

Francesco Tadini, archivio Tadini, monografia mostra Fondazione Marconi

Emilio Tadini: un brano di Dario Fo per Tadini, voce di Francesco Tadini, archivio Spazio Tadini

Francesco Tadini legge un breve testo scritto da Dario Fo e pubblicato nel libro Torno Subito, che fu dedicato a Emilio Tadini.

Questi audio fanno parte di un archivio di Spazio Tadini (attualmente diretto da Melina Scalise, che cura e pubblica anche questi video). Spazio Tadini dedica – con immagini delle opere di pittura nonché pagine dai romanzi, poesie e saggi –  al pittore e scrittore Emilio Tadini (padre di Francesco Tadini). Per le quotazioni degli acrilici e dei disegni di Emilio Tadini, un punto di riferimento è la galleria d’arte moderna e contemporanea di Milano Fondazione Marconi di Milano, fondata dal gallerista Giorgio Marconi – e – per i documentazione cataloghi (non solo attinenti a Tadini, naturalmente) – Studio Marconi 65′ aperto (o riaperto!) recentemente dallo stesso Giorgio Marconi.  Vi proponiamo uno sguardo a http://francescotadini.net/ e a http://friplot.wordpress.com/ , ahttp://francescotadini.blogspot.it/ e, infine a FB di Tadini:http://it-it.facebook.com/people/Francesco-Tadini/586254860 – Grazie ancora da Francesco Tadini

Fondazione Marconi, Studio Marconi