La deposizione

Per il Palinsesto I talenti delle donne del Comune di Milano e con il patrocinio del Municipio 3, Giovedì 11 giugno alle ore 21, on line diretta su pagina Facebook Spazio Tadini – Casa Museo, potrete assistere ad una presentazione del testo teatrale La Deposizione scritto da Emilio Tadini nel 1997 edito da Einaudi e andato in scena al Franco Parenti per la regia di Rith Shammah interpretato da Anna Nogara. La presentazione sarà visibile sulla pagina Facebook in diretta.

Il testo teatrale è il monologo di una donna accusata di aver ucciso sette uomini di cui non sono stati rinvenuti i cadaveri. E’ un testo altamente simbolico e che lancia alcune riflessioni sulla condizione della donna nella società.

Una donna in bilico tra l’essere santa e essere meretrice, una donna sempre sottoposta a giudizio, sempre in scena, oggetto del peccato e madre santa.

L’analisi sarà svolta da Melina Scalise studiosa del pensiero di Tadini e psicologa.

Carlo Arturo Quintavalle Pittura e ideologia di Emilio Tadini

Emilio Tadini a Palazzo Reale di Milano nel 2001Pittura e ideologia, di Arturo Carlo Quintavalle.  La fatica della pittura… – scrive Emilio Tadini – La fatica, prima di tutto, del consistere. Di una figura, ma non solo. Davvero, come quando si mette faticosamente insieme un oggetto secondo la tecnica del bricolage. E cioè mettendo insieme pezzi che non c’entrano, che provengono ognuno da un organismo e da una storia diversi. Pezzi che sono in qualche modo sopravvissuti a una separazione, a una consumazione, a una distruzione. Pezzi che sono sopravvissuti, comunque, allo sciogliersi di un intreccio – di un testo – di legami, di relazioni. Ridotti, quei pezzi, da organici che era­no, praticamente, a inorganici. Per essere alla fine inseriti, innestati, in un altro organismo – Dal catalogo della mostra a Palazzo Reale edito da Silvana Editoriale.

Dunque dipingere è costruire un testo, anzi ricostruirlo, scomporlo e ricomporlo. Tadini ha in questo senso una lunga storia ma il suo modo di scomporre e ricomporre, appunto, i testi, non è sempre eguale a se stesso, non è sempre dipendente dallo stesso modello ma fa riferimento a culture, a scelte, a tradizioni differenti. Così se analizziamo gli antichi Paesaggio con figure del 1960 scopriamo che la dimensione del “collage” della memoria che Tadini propone è molto prossima all’espe­rienza kleeiana; addirittura l’uccello in primo piano sembra essere quasi una citazione dagli “orti conclusi” di quel pittore. Ma presto, in quel sistema di racconto che faceva riferimento alla memo­ria letteraria, alla memoria pittorica, ma pur sempre a un mondo del passato dove gli elementi sin­goli, i frammenti, le allusioni, si sovrapponevano, presto in quel mondo si inserisce come a scardinarlo la contestazione, la contestazione che viene dalla ricerca della Pop Art, quella inglese, non quella statunitense. E qui dobbiamo riflettere sul valore, civile di quella scelta. (continua a leggere) 

Dieter Ronte su Emilio Tadini alla “tedesca”

Emilio Tadini tra i più grandi artisti italiani del nostro secolo – di Dieter Ronte, in “Emilio Tadini alla tedesca” dal catalogo  (Silvana Editoriale) edito in occasione della grande mostra antologica a Palazzo Reale di Milano del 2001.  Agli occhi dei tedeschi l’arte di Tadini appare difficile da capire. Per quanto ricca di suggestio­ni, per quanto, una volta contemplata, fatichi a uscire dalla memoria, tuttavia i suoi ricordi si sovrappongono a quelli di Beckmann, agli eroi del pensiero nordico, del nordismo, là dove tut­to si allunga irrazionalmente, dove tutto si riunisce. Dove s’incontrano cose che in realtà sono al di fuori della logica, e che pure, se interrogate e indagate, possono fornire risposte esatte. Motivi sufficienti, questi, per studiare Tadini.
No, Tadini non è un italo-tedesco travestito, il polo opposto del tedesco romanizzato, ma un pit­tore da interpretare in tutto e per tutto alla luce della tradizione italiana, e che, ciononostante, ha acquisito un senso anche per l’arte tedesca, non solo come pittore (o forse sì?), ma tanto più come critico, come colui che, sul “Corriere della Sera”, il suo giornale milanese, parla di arte a livello internazionale: esemplare, sempre interessante, sempre sorprendente. Attraverso la parola, Tadini ci comunica un’apertura di cui forse solo un letterato è capace.
Qui cominciano le difficoltà per noi che guardiamo con occhi tedeschi: abbiamo imparato che si può essere pittori, scrittori, critici o altro, ma mai tutte queste cose insieme. E dimentichia­mo che anche nella cultura tedesca esistono artisti che scrivono e dipingono, che fanno critica; in breve, artisti che sono estremamente informati.
Tadini è un superinformato, uno che è in grado di convogliare, quasi di immagazzinare le infor­mazioni, per poi richiamarle alla mente come un computer e trasformarle in parole o immagini. Iniziamo a percepirlo nei suoi primi romanzi, continuiamo a leggerlo nei testi critici e nell’ulti­ma produzione letteraria, così come possiamo viverlo davanti ai suoi dipinti. L’artista abbando­na l’arcadica serenità del mondo per approdare a una riflessione critica. Cerca risposte che non rappresentino la realtà affermativamente, ma che la modifichino, progressivamente. (continua a leggere)

A Spazio Tadini l’ultimo libro sul lavoro artistico di Emilio Tadini

copertinaNella casa Museo fondata in sua memoria da Francesco Tadini e Melina Scalise, Spazio Tadini venerdì 30 settembre alle ore 18 (mappa) sarà presentato parole&figure, primo libro i una collana editoriale della casa editrice Pagine d’Arte di Matteo Bianchi e Carolina Leite.

Sanno presenti gli autori: 

Arturo Carlo Quintavalle Anna Modena, Silvia Pegoraro, Paolo Di Stefano, Gianni Turchetta, Giacomo Raccis, Rosa Pierno, Francesca Priori, Tullio Pericoli, Giorgio Marconi.

(continua)

Emilio Tadini: artista, pittore e scrittore milanese a cui è dedicato Spazio Tadini luogo d’arte e cultura di Milano

Spazio Tadini casa museo inserita nel circuito Storiemilanesi.org. Clicca

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Ringraziamo Mandelli arte e Praline per aver omaggiato l’artista con questi video dedicati.

www.mandelliarte.com

FRANCESCO TADINI legge un testo di Parmiggiani per una mostra di Emilio Tadini – video Spazio Tadini

Francesco Tadini, catalogo opere di EmilioTadiniFRANCESCO TADINI novità video – legge Francesco Tadini, testo Parmiggiani, video Spazio Tadini di Milano: Sandro Parmiggiani  su Emilio Tadini “…Sono ormai più «li dieci anni che frequento Tadini  e, anche dopo tanto tempo, non mi sono abituato, continua a colpirmi – in u n tempo di conformismo dilagante, di complici silenziosi e rassegnati – questa sua straordinaria , generosa curiosità intellettuale, questo suo essere, con lucida passione, testimone del suo tempo, questo suo sentire, come artista e come uomo, che gli compete una speciale responsabilità civile….  c i avvertiva Nietzsche: “Il deserto cresce: disgrazia a colui che porta il deserto in sé stesso”. I dipinti di Emilio Tadini – come i suoi romanzi i suoi testi di critica d’arte e di costume – ci parlano del suo bisogno di vedere dietro la corteccia delle cose, di scrutare oltre l’opinione comune, di non fuggire di fronte alla drammaticità della storia e dei vivere… ” Sandro Parmiggiani per una mostra di Tadini alla Galleria Saletta Galaverni di Reggio Emilia. Spazio Tadini – e in particolare Melina Scalise, suo attuale presidente  e organizzatore – pubblica questi video. Buon ascolto / visione da Francesco Tadini