Carlo Arturo Quintavalle Pittura e ideologia di Emilio Tadini

Emilio Tadini a Palazzo Reale di Milano nel 2001Pittura e ideologia, di Arturo Carlo Quintavalle.  La fatica della pittura… – scrive Emilio Tadini – La fatica, prima di tutto, del consistere. Di una figura, ma non solo. Davvero, come quando si mette faticosamente insieme un oggetto secondo la tecnica del bricolage. E cioè mettendo insieme pezzi che non c’entrano, che provengono ognuno da un organismo e da una storia diversi. Pezzi che sono in qualche modo sopravvissuti a una separazione, a una consumazione, a una distruzione. Pezzi che sono sopravvissuti, comunque, allo sciogliersi di un intreccio – di un testo – di legami, di relazioni. Ridotti, quei pezzi, da organici che era­no, praticamente, a inorganici. Per essere alla fine inseriti, innestati, in un altro organismo – Dal catalogo della mostra a Palazzo Reale edito da Silvana Editoriale.

Dunque dipingere è costruire un testo, anzi ricostruirlo, scomporlo e ricomporlo. Tadini ha in questo senso una lunga storia ma il suo modo di scomporre e ricomporre, appunto, i testi, non è sempre eguale a se stesso, non è sempre dipendente dallo stesso modello ma fa riferimento a culture, a scelte, a tradizioni differenti. Così se analizziamo gli antichi Paesaggio con figure del 1960 scopriamo che la dimensione del “collage” della memoria che Tadini propone è molto prossima all’espe­rienza kleeiana; addirittura l’uccello in primo piano sembra essere quasi una citazione dagli “orti conclusi” di quel pittore. Ma presto, in quel sistema di racconto che faceva riferimento alla memo­ria letteraria, alla memoria pittorica, ma pur sempre a un mondo del passato dove gli elementi sin­goli, i frammenti, le allusioni, si sovrapponevano, presto in quel mondo si inserisce come a scardinarlo la contestazione, la contestazione che viene dalla ricerca della Pop Art, quella inglese, non quella statunitense. E qui dobbiamo riflettere sul valore, civile di quella scelta. (continua a leggere) 

Melina Scalise – Tadini tra Parole e Figure

Melina Scalise, fondatrice di Spazio Tadini insieme a Francesco Tadini, cura da anni l’archivio dell’artista e, in occasione della presentazione dell’ultimi libro dedicato al lavoro del pittore e scrittore sottolineala la lungimiranza di Tadini nel comprendere l’evoluzione del linguaggio da attento osservatore del mondo giovani della fine del secolo scorso.

“L’editore Matteo Bianchi e Carolina Leite di Pagine D’arte hanno presentato a Spazio Tadini il primo libro della collana Parole&figure. La loro scelta di cominciare questo ciclo editoriale con Emilio Tadini – seguono altri nomi quali Alberto Manguel e Marguerite Yourcenar – evidenzia quanto in questo autore del Novecento abbiano visto una figura chiave nella ricerca sul rapporto tra le parole e le immagini. In uno degli appunti di Tadini riportato nel libro si legge e si guarda: “i disegni, i segni” e poi ancora, “immagine”, “arte”, “cosa”. (segue…)

Tadini: La fiaba del reale- Cristina Palmieri

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Opera di Emilio Tadini collezione Palmieri

Emilio Tadini, uno degli artisti più complessi e più  completi del nostro tempo, si è da sempre avvicinato alla pittura con uno spirito del tutto personale. Sin dagli esordi infatti, avvenuti negli anni `60, la sua figurazione appare piuttosto distante dalla maggior parte delle esperienze che in quegli anni caratterizzano il panorama artistico italiano.

Tadini sembra aspirare ad una rappresentazione che sappia creare un linguaggio in grado di trascendere la pura pittoricità per diventare racconto, narrazione, letteratura.

Le sue tele  descrivono la realtà non più attraverso la “mimesi”, ma attraverso la trasfigurazione simbolica, frutto di una ricerca che non è più semplicemente pittorica (legata quindi alla forma, alla materia, al colore) ma filosofica. L’arte diviene lo strumento attraverso il quale poter sviscerare l’essenza delle proprie riflessioni sul mondo e della  propria rielaborazione dell’oggettività.

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Opera di Emilio Tadini, collezione Palmieri

 

L’artista infatti scrive: “Mito e fiaba non distraggono dal mondo. Con il mondo ci impegnano, e strettamente. E’ un po’ come se il mondo parlasse…. E noi,  in ascolto, ci si rendesse conto che quella lingua in cui il mondo ci si presenta non è una lingua straniera, che noi, quella lingua, la possiamo capire.” (segue…)

La casa museo Spazio Tadini, fondata in memoria di Emilio Tadini da Francesco Tadini e Melina Scalise è sede dell’archivio delle opere.

A Spazio Tadini l’ultimo libro sul lavoro artistico di Emilio Tadini

copertinaNella casa Museo fondata in sua memoria da Francesco Tadini e Melina Scalise, Spazio Tadini venerdì 30 settembre alle ore 18 (mappa) sarà presentato parole&figure, primo libro i una collana editoriale della casa editrice Pagine d’Arte di Matteo Bianchi e Carolina Leite.

Sanno presenti gli autori: 

Arturo Carlo Quintavalle Anna Modena, Silvia Pegoraro, Paolo Di Stefano, Gianni Turchetta, Giacomo Raccis, Rosa Pierno, Francesca Priori, Tullio Pericoli, Giorgio Marconi.

(continua)

Oreste Pivetta su Emilio Tadini – L’Unità

Emilio Tadini, colore di tenebra Celine, Faulkner e la sua Milano girata in bicicletta: ritratto dell’artista scomparso

di Oreste Pivetta

Segue dalla prima Il cinema del romanzo esisteva fino a pochi anni fa, a Milano, all’angolo di via Porpora, verso Lambrate prendendo da piazzale Loreto. Adesso è una banca. Tadini bambino, come il bambino del suo romanzo, amava i film e le loro fantasie. Raggiungeva la sala tagliando in diagonale la strada, dalla casa dove viveva dal 1942 e dove ha sempre lavorato, in via Jommelli, strada di bassi edifici, in «stile». Nell’interrato della palazzina teneva lo studio, dove accatastava tele e libri. Lo guardavo dipingere i suo i omini persi nei cieli blu di una metropoli tra case scomposte senza equilibrio, pendenti come la torre, ma opprimenti. Mi mostrava alcuni segreti, ad esempio come stemperare il colore con il pollice, fino a sfumarlo nel chiaro. E raccontava di oggi, di letteratura o di politica, di Milano, dove era nato settantacinque anni fa, nel 1927, del sindaco in carica e del governo Berlusconi, della nostra sinistra, di Brera, dell’Accademia (di cui era stato presidente), del Piccolo Teatro (che difese dagli attacchi di certa destra), della Scala, delle strade lì attorno che riusciva a vedere belle «n aturalmente» spiegava. Corso Buenos Aires, ad esempio, che va da piazzale Loreto a Porta Venezia, Porta Orientale, la nostra piccola casbah di ristoranti Asmara, di cucina indiana, della prima immigrazione, città ottocentesca di un calore irripetibile, dove nelle traverse compaiono macellerie arabe e sopravvivono ferramenta e falegnami. Tadini era un milanese ciclista: attraversava la città alla velocità giusta per misurare le distanze, per dare il giusto valore ai chilometri e alle ore (leggi tutto)

FRANCESCO TADINI legge un testo di Parmiggiani per una mostra di Emilio Tadini – video Spazio Tadini

Francesco Tadini, catalogo opere di EmilioTadiniFRANCESCO TADINI novità video – legge Francesco Tadini, testo Parmiggiani, video Spazio Tadini di Milano: Sandro Parmiggiani  su Emilio Tadini “…Sono ormai più «li dieci anni che frequento Tadini  e, anche dopo tanto tempo, non mi sono abituato, continua a colpirmi – in u n tempo di conformismo dilagante, di complici silenziosi e rassegnati – questa sua straordinaria , generosa curiosità intellettuale, questo suo essere, con lucida passione, testimone del suo tempo, questo suo sentire, come artista e come uomo, che gli compete una speciale responsabilità civile….  c i avvertiva Nietzsche: “Il deserto cresce: disgrazia a colui che porta il deserto in sé stesso”. I dipinti di Emilio Tadini – come i suoi romanzi i suoi testi di critica d’arte e di costume – ci parlano del suo bisogno di vedere dietro la corteccia delle cose, di scrutare oltre l’opinione comune, di non fuggire di fronte alla drammaticità della storia e dei vivere… ” Sandro Parmiggiani per una mostra di Tadini alla Galleria Saletta Galaverni di Reggio Emilia. Spazio Tadini – e in particolare Melina Scalise, suo attuale presidente  e organizzatore – pubblica questi video. Buon ascolto / visione da Francesco Tadini