Expo – Milano in arte dal 1945 al 2015 – Pignatelli, Adami, Del Pezzo, Tadini: focus sugli anni ’60 a cura di Francesco Tadini e Anna Daelli

Expo – Milano in arte dal 1945 al 2015 – Pignatelli, Adami, Del Pezzo, Tadini: focus sugli anni ’60 a cura di Francesco Tadini e Anna Daelli.

 

Inaugurazione 15 maggio 2015 ore 18.30 a Spazio Tadini . Parte la seconda tappa della Rassegna curata da Francesco Tadini e Anna Daelli su Milano e l’arte dal dopoguerra ad oggi. Spazio Tadini ha già ospitato la prima tappa sugli anni ’50 correlata da un approfondimento sulla figura di Gustavo Bonora. Il 15 maggio apre la retrospettiva sugli anni ’60 un approfondimento su alcune figure significative del periodo: Ercole Pignatelli, Valerio Adami, Lucio Del Pezzo ed Emilio Tadini a cui è dedicato lo Spazio Tadini fondato da Francesco Tadini e Melina Scalise, oggi inserita tra le case museo di Milano.
La mostra si svolge in collaborazione con Fondazione Marconi.

Collaborazione con Fondazione Marconi

I protagonisti dell’arte, dell’architettura, della fotografia, del design e della moda che hanno fatto grande Milano dalla fine della Seconda Guerra Mondiale a Expo 2015 rappresentati e raccontati con una serie di mostre e incontri a Spazio Tadini a cura di Francesco Tadini e Anna Daelli. L’Expo 2015 a Milano rappresenta un’occasione unica per una retrospettiva sul mondo artistico e culturale della città. Continue reading Expo – Milano in arte dal 1945 al 2015 – Pignatelli, Adami, Del Pezzo, Tadini: focus sugli anni ’60 a cura di Francesco Tadini e Anna Daelli

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Aeroporto Malpensa: autori illustri in mostra nella sala Pergolesi del Club Sea a cura di Spazio Tadini

Aeroporto Malpensa: autori illustri in mostra nella sala Pergolesi del Club Sea a cura di Spazio Tadini

Aeroporto Malpensa: autori illustri in mostra nella sala Pergolesi del Club Sea a cura di Spazio Tadini.

Una sala esclusiva per i passeggeri iscritti al Club Sea Malpensa che entrano nella sala Pergolesi grazie all’esposizione di opere

di artisti importanti che hanno contraddistinto il panorama artistico italiano. Si possono ammirare opere su carta di: Gianni Colombo, Giulio Paolini, Enrico Baj, Mino Ceretti, Mario Schifano, Emilio Tadini, Gianni Dova, Grazia Varisco, Gianfranco Pardi, Giò Pomodoro, Bepi Romagnoni, Ercole Pignatelli, Roberto Crippa, Valerio Adami, Bruno Munari, Lucio Del Pezzo, Emilio Vedova, Agostino Bonalumi, Mimmo Rotella, Gustavo Bonora, Salvatore Fiume, Ugo Nespolo. L’esposizione a cura dell’associazione culturale e casa museo Spazio Tadini, fondata in memoria di Emilio Tadini, si inserisce all’interno della rassegna MILANO IN ARTE DAL 1945 AL 2015 organizzata in occasione dell’EXPO 2015 e inserita tra le manifestazione dell’Expo in Città.

Spazio Tadini, ormai da anni collabora gratuitamente con il Club Sea Malpensa per contribuire alla diffusione dell’arte italiana. Ogni giorno, migliaia di passeggeri internazionali entrano in un luogo d’accoglienza e d’attesa circondati dal bello che l’arte italiana sa dare.

Aeroporto Malpensa: autori illustri in mostra nella sala Pergolesi del Club Sea a cura di Spazio Tadini.

EMILIO TADINI: FONDAZIONE MARCONI – Studio Marconi ’65 con una grande mostra per Tadini a dieci anni dalla scomparsa

EMILIO TADINI: FONDAZIONE MARCONI – Studio Marconi ’65 con una grande mostra per Tadini a dieci anni dalla scomparsa.

viaEMILIO TADINI: FONDAZIONE MARCONI – Studio Marconi ’65 con una grande mostra per Tadini a dieci anni dalla scomparsa.

IL PARADISO PERDUTO di EMILIO TADINI

IL PARADISO PERDUTO di EMILIO TADINI

Esposizione inedita dei disegni originali che Emilio Tadini

realizzò per l’ultima traduzione italiana del Paradiso Perduto di John Milton tradotta da Roberto Sanesi per i Millenni Einaudi

Il Paradiso perduto è uno dei poemi più importanti della letteratura inglese. Scritto da John Milton nella seconda metà del Seicento racconta, in versi, la caduta di Satana e la cacciata dall’Eden di Adamo ed Eva attraverso un susseguirsi di episodi e dialoghi da cui si evince una visione della condizione umana e del libero arbitrio intrisa dei valori dell’epoca, ma ricca, ancora oggi, di spunti interessanti sul rapporto Uomo/Dio e Uomo/Donna. Un’umanità che ha ispirato prima il pennello dell’artista William Blake nel 1700 e poi, con l’edizione tradotta da Roberto Sanesi per i Millenni Einaudi, Emilio Tadini. L’’edizione Oscar Mondadori è stata accompagnata dalle acqueforti di un altro artista milanese Enrico Baj.

vai IL PARADISO PERDUTO di EMILIO TADINI.

MOSTRE MILANO: IL PARADISO PERDUTO DI MILTON ILLUSTRATO DA EMILIO TADINI. A Spazio Tadini dal 15 gennaio al 7 febbraio 2015

milton

Dal 15 gennaio al 8 febbraio 2015

Inaugurazione 15 gennaio ore 18.30, Spazio Tadini, via Niccolò Jommelli, 24 Milano

Esposizione inedita dei disegni originali che Emilio Tadini

realizzò per l’ultima traduzione italiana del Paradiso Perduto di John Milton

tradotta da Roberto Sanesi per i Millenni Einaudi

 

 

Il Paradiso perduto è uno dei poemi più importanti della letteratura inglese. Scritto da John Milton nella seconda metà del Seicento racconta, in versi, la caduta di Satana e la cacciata dall’Eden di Adamo ed Eva attraverso un susseguirsi di episodi e dialoghi da cui si evince una visione della condizione umana e del libero arbitrio intrisa dei valori dell’epoca, ma ricca, ancora oggi, di spunti interessanti sul rapporto Uomo/Dio e Uomo/Donna. Un’umanità che ha ispirato prima il pennello dell’artista William Blake nel 1700 e poi, con l’edizione tradotta da Roberto Sanesi per i Millenni Einaudi, Emilio Tadini. L’’edizione Oscar Mondadori è stata accompagnata dalle acqueforti di un altro artista milanese Enrico Baj.

La mostra dei disegni di Emilio Tadini si inserisce all’interno della mostra Praline: prelibatezze dal mondo dell’arte. Una collana di video divulgativi su autori importanti dell’arte italiana e internazionale che ha voluto terminare il primo ciclo, costituito da 50 Praline con una puntata dedicata interamente a Emilio Tadini.

Le tavole esposte saranno 14, tutti disegni a matita.

«Poi ho cominciato a leggere il testo di Milton – che fino a quel momento avevo soltanto scorso. Io mi sforzavo di immaginare figure, una dopo l’altra. E, invece, è stato come se mi fossi visto davanti, prima di tutto, uno spazio. Come se in quel testo io avessi visto aprirsi uno spazio complesso, movimentato. Campi lunghi – e poi, di colpo, piani ravvicinatissimi. Un fluire denso di parole, un tono sontuoso, disteso – bloccato, arginato di colpo, dall’improvviso alzarsi di immagini quasi violente, luminosissime. E molti “fortissimo” inaspettati…».

Così Emilio Tadini scriveva nella nota introduttiva all’edizione da lui illustrata del Paradiso perduto di John Milton, capolavoro della letteratura inglese, pubblicato nel 1992 da Einaudi nella nobile collana dei “Millenni”. Con queste parole Tadini – scrive Giacomo Raccis – provava a spiegare come fosse nato il lavoro di un disegno composto “a margine” di un testo tanto denso e complesso, sontuoso e anche “barocco”, come piaceva a lui. Il disegno, in queste tavole, si sbriglia rapidamente, si fa condurre dall’emozione per provare a riprodurre la potenza della lettura, ma anche la componente visionaria (e pure sonora) che ogni testo porta in sé. Da qui la decisione di comporre per l’occasione delle tavole senza margini, che oltrepassassero cioè i confini della pagina per mostrare la permeabilità profonda delle forme espressive, vera ragion poetica dell’arte di Tadini. Che da pittore illustrò gli scrittori – e li citò, e rese loro omaggio, nei propri quadri –, e che da romanziere e da poeta seppe dare forza visiva alle parole, mostrando come le figure di suono possano ribaltarsi rapidamente in figure tout court.

È un rapporto complesso e ricco, quello che nell’opera tadiniana lega pittura e scrittura, disegno e narrazione; un rapporto che nasce probabilmente nella consapevolezza della comune missione di queste due forme dell’espressione umana, quella di “tracciare”, piuttosto che di definire, come la linea che non marca un confine, ma indica piuttosto un movimento, o come la parola, che aprendosi alla polisemia, mostra le infinite possibilità che un semplice racconto può aprire”.

Giacomo Raccis è laureato in Lettere moderne all’Università degli Studi di Milano e dottorando presso l’Università di Bergamo con una tesi intitolata L’opera letteraria di Emilio Tadini. Ha pubblicato diversi articoli scientifici sulla narrativa italiana del secondo Novecento (Calvino, Flaiano, Tadini, Bianciardi, Morselli, Sciascia) e si occupa di letteratura francese dell’extreme contemporain (Mauvignier, Vasset). Scrive di libri su diverse testate in rete (Doppiozero, Le Parole e Le Cose, Nazione Indiana) e codirige la rivista di cultura online La Balena Bianca (www.labalenabianca.com).

 

Milano 9 gennaio 2014